Papaya crash, gode Max. Ferrari senza Sprint, ma Elkann ribadisce la fiducia a Vasseur

Dalle papaya rules al papaya crash ci è passato davvero poco. Alla prima curva della gara sprint texana Piastri e Norris sono finiti fuori e formichina Max Verstappen ha guadagnato 8 punti arrivando a 55 lunghezze dal leader. La strada è lunga, ancora molto in salita, ma Max gara dopo gara non sbaglia più un colpo e anche se non festeggia più di tanto la vittoria Sprint (la 15esima su 22 mini gare), continua a credere nell’impresa che resta difficile, ma non più impossibile.

Max è stato bravissimo a restare fuori dai guai al via e poi a non farsi eliminare da Russell quando George, all’ottavo giro aveva tentato un attacco senza un domani. Se Max è stato perfetto, chi esce dal sabato di Austin con un peso sulla coscienza è certamente Oscar Piastri che in partenza non si è curato di Hulkenberg che arrivava alle sue spalle e chiudendo verso l’interno è andato a colpire la Sauber ed è volato contro la McLaren del suo compagno. Un big bang che ha coinvolto anche Alonso e sparso detriti dovunque, provocando l’ingresso della Safety Car.

“Siamo delusi perché non abbiamo potuto correre. È sorprendente che pilori con tanta esperienza non siano un po’ più prudenti al via”, ha detto Andrea Stella che ha dato la colpa a Hulkenberg, come aveva fatto Norris prima di lui. Un parere di parte che forse eviterà attriti tra i due compagni di squadra, ma non racconta tutta la verità. “Non penso di aver commesso un grosso errore”, ha detto Hulkenberg che non poteva certo spostarsi più all’interno perché c’era Alonso. I commissari hanno comunque risolto tutto considerandolo un incidente di gara. Corretto non punire nessuno perché la prima curva di Austin è una curva killer, un imbuto pericoloso che sembra disegnato da qualche assessore  milanese.

Il bailame iniziale ha favorito la Ferrari che è riuscita a recuperare 4 posizioni con Hamilton e 5 con Leclerc, ma che non è riuscita a prendersi il podio chiudendo dietro a Max, Russell e all’ex Carlos Sainz con la Williams. Una piccola consolazione visto da dove partivano, ma davvero poca roba. Intanto da Washington DC dove è stato premiato in occasione del 50º Anniversario della National Italian American Foundation, è intervenuto il presidente Elkann: “Voglio affermare la nostra piena fiducia nel Team Principal, Fred Vasseur, e nel lavoro che sta portando avanti insieme a tutti i colleghi della Scuderia Ferrari , meccanici, ingegneri e piloti impegnati questo weekend ad Austin. Voglio anche ribadire l’importanza del gioco di squadra da parte di tutti per mantenere alta la concentrazione sull’unico obiettivo che conta: dare sempre il massimo in pista”. Contento lui. Ma un po’ di chiarezza ci voleva.

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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